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ToggleLa Serial Killer Exhibition, una mostra temporanea che ha sconvolto e affascinato visitatori di tutto il mondo, si è ormai conclusa. Purtroppo, per chi non è riuscito a visitarla, non ci saranno nuove occasioni per vedere dal vivo i macabri reperti esposti. Tuttavia, in questo articolo, faremo un viaggio nei segreti più oscuri della mente umana, esplorando il mondo dei serial killer, con un focus particolare su uno dei più famigerati: Jeffrey Dahmer.
Chi sono i serial killer?
I serial killer sono individui che uccidono più persone in modo premeditato, generalmente con un modus operandi ben definito. Gli esperti suddividono i serial killer in diverse categorie in base alle loro motivazioni e metodi e che erano presenti nella Serial Killer Exhibition. Tra queste, le più note sono:
- Visionario: Agisce su ‘comandi’ che sente o percepisce da fonti esterne o interiori.
- Missionario: Crede di avere il compito di eliminare un certo gruppo di persone.
- Edonista: Uccide per il puro piacere, cercando gratificazioni personali, che possono essere sessuali o di potere.
- Controllore: Uccide per il desiderio di esercitare il controllo assoluto sulle vittime.
Chiudiamo questa panoramica parlando del tipo più inquietante di serial killer presente alla Serial Killer Exhibition: l’edonista, un assassino che trae piacere dalle sue azioni.
Il serial killer edonista: Jeffrey Dahmer
Tra i serial killer edonisti, uno dei nomi più spaventosi è sicuramente quello di Jeffrey Dahmer. Attivo tra il 1978 e il 1991, Dahmer non solo uccideva le sue vittime, ma era anche noto per pratiche di cannibalismo e necrofilia. La sua storia ha scioccato il mondo intero e ha ispirato numerosi libri, documentari e serie TV.
Per approfondire ulteriormente la vita e i crimini di Dahmer, ti consiglio di guardare la serie TV su Netflix: Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, un racconto inquietante e avvincente della sua mente contorta.
Un pezzo di storia al Serial Killer Exhibition: l’impronta digitale di Jeffrey Dahmer
Durante la mostra, uno dei reperti più interessanti che ho avuto modo di fotografare è stata l’impronta digitale della mano di Dahmer, un segno tangibile lasciato da un uomo capace di compiere crimini tanto mostruosi. Ho scattato la foto utilizzando la mia Fuji X-T3 con obiettivo Fujifilm XF18-135mm F3.5-5.6R LM OIS WR. Ecco i dettagli tecnici dello scatto:
- ISO: 8000
- Focale: 50mm
- Esposizione: 0EV
- Apertura: f/5,6
- Tempo di scatto: 1/30s
L’atmosfera cupa della sala ha reso necessario l’uso di impostazioni particolari per catturare ogni dettaglio della scena, mantenendo intatta l’aura inquietante dell’oggetto.
Se ti sei perso Serial Killer Exhibition non preoccuparti: puoi comunque immergerti nell’oscuro mondo dei serial killer tramite la narrativa, il cinema e le serie TV. Ma attenzione, questo viaggio non è per i deboli di cuore.