Indice dei paragrafi
ToggleC’è una Roma meno nota, lontana dai selfie davanti al Colosseo e dalla folla vociante di Fontana di Trevi. Una Roma fatta di silenzi, vento tra le pietre antiche e storie che resistono al tempo. È quella che amo raccontare sul mio blog, ed è quella che ho ritrovato camminando lungo la via Appia Antica, in un tratto ancora autentico, quasi intatto. Proprio qui sorge la villa di Massenzio, uno dei luoghi più suggestivi e sottovalutati della città.
Questa villa imperiale ha il fascino delle rovine dimenticate. Non ci sono biglietti da staccare, file da fare, gruppi in coda con la guida. Solo tu, la storia e la campagna romana. Ecco perché ci torno spesso, soprattutto con la mia macchina fotografica.
Un imperatore e la sua dimora
Massenzio, figlio dell’imperatore Massimiano, è passato alla storia soprattutto per la sua sconfitta a Ponte Milvio contro Costantino nel 312 d.C., evento che segnò l’inizio della cristianizzazione ufficiale dell’impero romano. Ma prima di quella battaglia fatidica, Massenzio aveva deciso di costruire una delle ville più imponenti del periodo tardo-imperiale.
Il complesso comprendeva tre elementi fondamentali: il palazzo residenziale, un gigantesco circo privato per le corse dei cavalli e un mausoleo dinastico, destinato alla sua famiglia. Oggi si possono ancora riconoscere le strutture principali, in particolare il mausoleo, noto anche come Tomba di Romolo, e il circo, sorprendentemente ben conservato e silenzioso. Camminare lungo la sua spina centrale ti dà la strana sensazione di essere l’unico spettatore di una corsa che non inizierà mai.
Un luogo senza tempo
Visitare la villa di Massenzio è come sfogliare un libro di storia scritto con i mattoni. I resti del circo, lunghi quasi 500 metri, parlano di una Roma che amava lo spettacolo e la grandiosità, anche nella dimensione privata. La tomba, dalla pianta circolare, richiama modelli augustei, e conserva ancora parte del suo fascino monumentale, nonostante le ferite del tempo. Il palazzo vero e proprio è oggi poco leggibile, ma non per questo meno affascinante. I muri superstiti, le volte spezzate e i resti delle decorazioni lasciano intuire l’opulenza che doveva caratterizzare gli ambienti interni.
In un angolo della villa, tra le rovine coperte d’edera, mi sono imbattuto in un uomo anziano che osservava le pietre in silenzio. Abbiamo parlato poco, ma mi ha raccontato che ci viene da anni, e che per lui quel posto è un rifugio. Un luogo dove tornare a respirare, lontano dal caos urbano. Visitare la villa di Massenzio è anche questo, incontri e storie da raccontare.
Come arrivarci
La villa di Massenzio si trova lungo la via Appia Antica, precisamente al numero 153, a circa 3 km dalle Mura Aureliane. Se ti piace camminare, è possibile arrivarci direttamente dal centro di Roma con una bella passeggiata, magari partendo da Porta San Sebastiano. Ma se preferisci i mezzi pubblici, ti consiglio di prendere la Metro A fino a Colli Albani, e da lì l’autobus 660, che percorre proprio l’Appia. Un’altra alternativa è il 118, che parte da Piazza Venezia o dal Circo Massimo e ti lascia a pochi passi dall’ingresso della villa. Se sei in bici, sei nel posto giusto: l’Appia è un paradiso per i ciclisti, con panorami che sembrano usciti da un film di Tarkovskij.
Per chi vuole pianificare la visita in dettaglio, consiglio di dare un’occhiata a questo sito con informazioni aggiornate sui monumenti della via Appia: https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it. È una risorsa davvero utile, anche per scoprire gli eventi o le aperture straordinarie per visitare al meglio la villa di Massenzio.
Ingresso e orari
Una delle cose più incredibili è che la villa di Massenzio è completamente gratuita. È aperta dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 16 nei mesi invernali, con orari prolungati durante la bella stagione. Non essendo particolarmente conosciuta dai turisti, è raro trovare molta gente, soprattutto durante la settimana. È un luogo perfetto per chi cerca un po’ di tranquillità, o per chi ama fare foto in totale relax.
Non ci sono servizi di ristoro all’interno, quindi ti consiglio di portare una bottiglia d’acqua e magari qualcosa da sgranocchiare, soprattutto se hai in programma di esplorare anche i dintorni.
Cosa vedere nei dintorni
Una volta finita la visita e aver fotografato al meglio la villa di Massenzio, non andartene subito. A pochi passi si trova la celebre Tomba di Cecilia Metella, una delle icone della via Appia, con la sua torre massiccia e i resti medievali che le sono stati costruiti attorno. Poco più avanti puoi raggiungere le Catacombe di San Sebastiano, oppure perderti nella campagna fino a sbucare nel Parco della Caffarella, uno dei miei angoli verdi preferiti di Roma.
Se hai voglia di un pranzo rustico, ci sono alcune osterie e trattorie lungo la via Appia che servono cucina romana tradizionale. Una gricia fatta bene dopo una camminata tra le rovine ha sempre il suo perché.
Lo scatto tra ombre e mattoni
Quando ho deciso di fotografare la villa di Massenzio, non avevo in mente uno scatto preciso. Volevo solo fermare il tempo, come se potessi imprigionare la memoria della pietra. Per farlo, ho scelto un’inquadratura stretta sulla torre e sulla facciata del mausoleo, cercando di esaltare il contrasto tra la geometria delle rovine e la vegetazione che lentamente le abbraccia.
Ho usato la mia Nikon D5000 con un Sigma 70-300mm F4-5.6 DG Macro HSM, impostando ISO 200, 110mm, f/6,3, 1/500s, con esposizione neutra (0EV). La luce del pomeriggio, limpida e inclinata, ha creato delle ombre nette e profonde che ho deciso di valorizzare con uno scatto in bianco e nero. Volevo che lo spettatore si sentisse piccolo davanti a quelle mura, che percepisse la forza del tempo passato e la storia che la villa di Massenzio ancora oggi racconta.
In basso, tra i resti dell’antico palazzo, si intravede una figura umana, quasi a sottolineare la scala monumentale del sito. È stato un attimo rubato, ma proprio per questo reale. Per me questa foto è una sintesi: la grandezza di Roma, la rovina, l’umanità che ancora la attraversa.