San Marino e le giornate medievali: l’arte senza tempo dell’impagliatore di sedie

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San Marino e le giornate medievali: l’arte senza tempo dell’impagliatore di sedie
San Marino durante lo SMIAF si trasforma in un grande borgo medievale animato da spettacoli e antichi mestieri. Tra i più suggestivi l’impagliatore di sedie, custode di un’arte che ancora oggi affascina e racconta tradizioni senza tempo

Camminare per le strade di San Marino è come aprire un libro di storia che non ha mai smesso di essere sfogliato. La più antica Repubblica del mondo custodisce vicoli che sembrano raccontare secoli di vita, torri che si stagliano contro il cielo e mura che ancora oggi difendono un’atmosfera unica. Dai bastioni lo sguardo spazia fino al mare Adriatico, mentre all’interno del centro storico ogni angolo rivela un dettaglio capace di riportare alla memoria l’età medievale. San Marino non è soltanto una meta turistica, ma un’esperienza che unisce tradizione, cultura e suggestioni senza tempo.

Lo SMIAF, San Marino International Arts Festival

Tra gli eventi che riescono a valorizzare al meglio questa atmosfera c’è senza dubbio lo SMIAF, le Giornate Medievali che ogni anno trasformano il centro storico in un palcoscenico unico. Le piazze si riempiono di musicisti, giocolieri, rievocatori e artigiani, restituendo a chi passeggia tra le contrade l’impressione di vivere davvero nel Medioevo. È un festival che non si limita a intrattenere, ma che educa e porta avanti il valore della memoria storica, mostrando come l’arte e il sapere antico possano ancora parlare al presente.

Tra gli spettacoli di falconeria, i tornei cavallereschi e i cortei in abiti storici, c’è un filo rosso che unisce tutto: l’artigianato medievale. Un patrimonio immateriale che, più di ogni altra cosa, ci permette di toccare con mano la vita quotidiana del passato.

L’artigianato medievale, radici della nostra cultura

Quando pensiamo al Medioevo spesso la mente corre ai castelli, ai cavalieri e ai grandi avvenimenti storici, ma la vera forza di quell’epoca risiedeva anche nei mestieri quotidiani. Fabbri, tessitori, falegnami, scalpellini: senza di loro non avremmo avuto le cattedrali gotiche, i ponti, gli utensili e persino le sedie su cui ancora oggi ci sediamo.

L’artigianato medievale era fatto di lentezza e pazienza, di un sapere tramandato di generazione in generazione, di mani che trasformavano materie prime semplici in oggetti di grande valore. Visitare lo SMIAF significa anche ritrovare questo spirito, vedere da vicino come il lavoro manuale fosse non soltanto un mestiere, ma un’arte che arricchiva le comunità e garantiva la sopravvivenza.

L’impagliatore di sedie, custode di un’arte antica

Tra i mestieri che più mi affascinano c’è quello dell’impagliatore di sedie. Un’arte silenziosa, fatta di intrecci regolari e di materiali naturali che prendono vita sotto le dita esperte dell’artigiano. Vedere un impagliatore al lavoro è come osservare un rito antico: i fili di paglia che si incrociano, la trama che cresce piano piano, la trasformazione di un oggetto comune in qualcosa di unico.

L’impagliatura non è mai stata solo una questione di funzionalità. Ogni sedia impagliata racconta una storia, porta con sé il tempo speso, la pazienza e la cura del maestro che l’ha realizzata. Ancora oggi in tanti borghi italiani ci sono famiglie di artigiani che portano avanti questa tradizione, consegnandoci sedie che sono allo stesso tempo oggetti d’uso e piccoli capolavori di artigianato.

Osservare un impagliatore durante lo SMIAF a San Marino è un’esperienza che riconnette con il valore dell’autenticità, con l’idea che ciò che è fatto a mano abbia un’anima che nessuna produzione industriale può replicare.

Visitare San Marino durante lo SMIAF

Se state pensando di visitare San Marino, il consiglio è di farlo proprio in occasione dello SMIAF. Il borgo si riempie di spettacoli, botteghe temporanee e profumi che riportano indietro nel tempo. Le vie si trasformano in un grande teatro a cielo aperto e l’atmosfera è davvero suggestiva.

Per chi arriva in auto da fuori, la soluzione migliore sono i parcheggi situati a ridosso del centro storico, ben organizzati e collegati. Un’opzione affascinante è la funivia che collega Borgo Maggiore al centro storico di San Marino, offrendo una vista spettacolare sul paesaggio circostante e un accesso comodo senza doversi preoccupare del traffico. Per maggiori informazioni potete consultare il sito ufficiale della Funivia di San Marino, utile per orari e costi aggiornati.

Una volta arrivati in centro, lasciatevi trasportare dall’atmosfera medievale: non abbiate fretta, girate tra i vicoli, fermatevi a osservare gli artigiani all’opera, assaggiate le specialità locali e vivete la città con lo spirito del viaggiatore curioso.

La torta Tre Monti, dolce simbolo di San Marino

Tra le sorprese che San Marino riserva ai suoi visitatori c’è anche un dolce che merita di essere assaggiato almeno una volta: la Torta Tre Monti. Si tratta della specialità più tipica della Repubblica, un dessert che rappresenta in chiave gastronomica i tre monti su cui si ergono le celebri torri.

È composta da sottili strati di cialda croccante alternati a una crema morbida di cioccolato e nocciole, il tutto ricoperto da una glassa di cioccolato fondente che le dona un gusto deciso e inconfondibile. Non è solo un dolce, ma un vero emblema identitario che racconta la storia e l’orgoglio sammarinese. Gustarla passeggiando per le vie del centro o portarne a casa una confezione come ricordo del viaggio è un piccolo gesto che permette di portarsi dietro un frammento autentico della tradizione locale.

Lo scatto fotografico

In questo viaggio ho deciso di soffermarmi proprio sul ritratto dell’impagliatore di sedie, un personaggio che sembrava uscito da un’altra epoca. Ho scattato la foto con la mia Fuji X-T3, montando il versatile Fujifilm XF18-135mm F3.5-5.6R LM OIS WR, con impostazioni ISO 800, 110mm, 0EV, f/5.6, 1/125s.

Ho scelto di lavorare in bianco e nero per dare maggiore enfasi alla forza espressiva del volto, alle mani callose e al contrasto tra le fibre naturali della sedia e le pieghe del vestito. Nella foto si respira una quiete intensa: lo sguardo dell’artigiano, serio e assorto, racconta un sapere antico che va oltre la manualità, quasi un gesto rituale che diventa parte della sua identità. Le gambe nude e segnate dal tempo, il movimento lento delle dita, la materia che prende forma: tutto questo si fonde in un’immagine che non è solo un documento fotografico, ma un frammento di memoria.

Questa fotografia non voleva soltanto catturare un istante, ma restituire la dignità di un mestiere che appartiene alla nostra storia. Guardandola oggi, continuo a sentire il rumore della paglia che si intreccia e il silenzio rispettoso del pubblico che osservava.

Un viaggio che resta nel cuore

San Marino ha questa straordinaria capacità: ti fa sentire parte di un tempo che non esiste più, ma che continua a vivere attraverso le sue pietre, le sue feste e le sue persone. Lo SMIAF, con i suoi artigiani e le sue rievocazioni, è un invito a riscoprire la bellezza delle cose fatte con cura, lentezza e passione.

Visitare San Marino in quei giorni significa immergersi in un Medioevo che non è solo rievocazione storica, ma soprattutto un patrimonio vivo, che parla ancora a chi sa ascoltare. E l’impagliatore di sedie ne è forse il simbolo più potente: un uomo che con le sue mani racconta secoli di tradizione.

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