Forlì e il fascino silenzioso dell’Abbazia di San Mercuriale

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Forlì e il fascino silenzioso dell’Abbazia di San Mercuriale
Forlì è una città che conquista con la sua eleganza discreta e il fascino dei suoi portici. Nel cuore del centro storico si trova l’Abbazia di San Mercuriale, simbolo spirituale e architettonico della città, con la sua imponente torre romanica che domina Piazza Saffi.

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Ci sono città che non cercano di stupirti, ma ti entrano dentro lentamente, come una melodia che non riesci più a dimenticare. Forlì è una di queste. Ogni volta che ci torno, mi ritrovo a camminare sotto i suoi portici antichi, con quella sensazione di equilibrio perfetto tra passato e presente, tra vita di provincia e grande storia. È una città che sa accogliere, ma lo fa con discrezione, lasciando che siano le sue pietre, le sue chiese e le sue piazze a parlare per lei.

Situata nel cuore della Romagna, Forlì è una città dove la storia medievale e l’architettura rinascimentale convivono con un ritmo di vita rilassato. Non è una metropoli rumorosa, ma un luogo dove ogni angolo ha una voce, dove ogni passo porta il profumo del tempo.

L’Abbazia di San Mercuriale, simbolo di Forlì

Camminando nel centro storico, non si può non essere attratti dalla torre campanaria che svetta elegante e severa sopra la città: è quella dell’Abbazia di San Mercuriale, il vero cuore spirituale e artistico di Forlì. Sorge su Piazza Aurelio Saffi, la piazza principale, e domina lo spazio con la sua imponenza medievale. La prima volta che l’ho vista, ho avuto la sensazione che tutto il resto della città ruotasse attorno a lei, come se la piazza fosse nata proprio per incorniciare quella chiesa.

L’abbazia ha origini antichissime: le prime testimonianze risalgono addirittura al IV secolo, quando qui esisteva una piccola chiesa dedicata a San Stefano. Solo più tardi, nel XII secolo, fu dedicata a San Mercuriale, vescovo e patrono della città. L’attuale edificio in stile romanico lombardo è un capolavoro di sobrietà e armonia, costruito interamente in mattoni rossi, con una facciata semplice ma elegante che si apre su un portale sormontato da un bellissimo rosone.

Ma ciò che più colpisce, oltre alla chiesa, è la torre campanaria, alta oltre 70 metri, uno dei simboli più riconoscibili della città. In passato era anche un punto di riferimento per i viandanti e i pellegrini che attraversavano la pianura. Salire sulla torre oggi significa regalarsi una delle vedute più spettacolari di Forlì, con i tetti che si perdono verso l’orizzonte e le colline romagnole che si disegnano sullo sfondo.

Dove si trova e come visitarla

L’Abbazia di San Mercuriale si trova nel pieno centro storico, in Piazza Aurelio Saffi, il cuore pulsante di Forlì. È un luogo che non puoi non attraversare se visiti la città: la piazza è grande, aperta e circondata da alcuni degli edifici più importanti come il Palazzo del Podestà, il Palazzo delle Poste e il Palazzo Comunale. L’atmosfera è quella di un tempo sospeso, con i portici che accompagnano lo sguardo e il ritmo lento dei passanti.

Visitare la chiesa è un’esperienza di quiete. Appena entri, ti accoglie un profumo di pietra e incenso, e un silenzio che sembra amplificare ogni passo. Gli interni, sobri ma maestosi, custodiscono affreschi e opere d’arte di epoche diverse. Uno dei punti più suggestivi è senza dubbio il Chiostro del convento, un luogo di pace dove il tempo sembra davvero essersi fermato.

Come arrivare a Forlì da Roma

Spesso mi scrivono lettori che mi chiedono come organizzare una visita a Forlì partendo da Roma, e la buona notizia è che è una meta facilmente raggiungibile con diversi mezzi.

In treno, il viaggio è comodo e diretto: basta prendere un Frecciarossa o un Intercity dalla Stazione Termini in direzione Bologna, per poi proseguire fino alla stazione di Forlì. Il tragitto dura circa tre ore e mezza, con panorami che scorrono tra l’Appennino e la pianura emiliana. Dalla stazione, la piazza principale si raggiunge facilmente a piedi in una ventina di minuti oppure con un breve tragitto in autobus urbano.

In auto, invece, il percorso è altrettanto piacevole. Da Roma si prende l’autostrada A1 fino a Bologna, poi si devia sulla A14 direzione Ancona, uscendo proprio a Forlì. Il viaggio dura circa quattro ore e mezza, a seconda del traffico, e offre la possibilità di fermarsi lungo la via in borghi interessanti come Faenza o Imola. L’ingresso alla città è ben segnalato e i parcheggi non mancano nei dintorni del centro storico, molti dei quali gratuiti o a tariffe contenute.

Per chi preferisce volare, l’aeroporto più vicino è quello di Bologna Guglielmo Marconi, collegato a Forlì da treni e bus in poco più di un’ora. Ma il bello, secondo me, è proprio arrivarci via terra, attraversando quel paesaggio di pianure e colline che racconta la vera Romagna.

Cosa vedere a Forlì

Forlì non è solo l’Abbazia di San Mercuriale, anche se è senza dubbio il suo simbolo più conosciuto. È una città che merita di essere esplorata con calma, perdendosi tra le vie del centro e lasciandosi guidare dalla curiosità.

Poco distante dalla piazza si trova la Chiesa di San Domenico, oggi sede dei Musei di San Domenico, un complesso museale che ospita mostre temporanee di altissimo livello e una collezione permanente di grande valore. È uno di quei luoghi dove si respira cultura in ogni angolo.

Camminando per il centro, consiglio di soffermarsi anche davanti al Palazzo del Podestà, con le sue eleganti trifore gotiche, e di entrare nel Teatro Diego Fabbri, un gioiello architettonico e culturale della città. Chi ama l’arte moderna non può perdersi la Collezione Verzocchi, ospitata ai Musei Civici, che racconta il mondo del lavoro attraverso le opere dei maggiori artisti italiani del Novecento.

E poi, naturalmente, vale la pena concedersi una passeggiata nel Parco della Resistenza, uno spazio verde nel cuore della città dove rilassarsi tra alberi secolari e panchine tranquille.

Cosa mangiare a Forlì

Visitare Forlì senza fermarsi a tavola sarebbe un peccato. La cucina romagnola è fatta di sapori autentici, di piatti semplici ma pieni di carattere. Ogni volta che sono qui non posso rinunciare a un piatto di cappelletti in brodo o alla piadina romagnola farcita con prosciutto crudo e squacquerone. E poi ci sono i passatelli, i garganelli e i dolci della tradizione come la ciambella romagnola, perfetta con un bicchiere di Sangiovese locale.

La convivialità romagnola è contagiosa: sedersi a tavola a Forlì significa entrare in un’atmosfera fatta di chiacchiere, sorrisi e profumi che ti fanno sentire subito a casa.

Come ho scattato la foto

La foto che accompagna questo articolo l’ho scattata proprio sotto i portici dell’Abbazia di San Mercuriale, in una mattina silenziosa in cui la luce filtrava delicata tra le colonne. Ho usato la mia Fuji X-T2 con l’obiettivo Fujifilm XF18-55mm F2.8-4R LM OIS WR, impostando ISO 800, 37mm, 0EV, f/9, 1/250s. Volevo catturare la profondità e la prospettiva dei portici, con quel gioco di ombre e linee che si rincorrono fino all’arco in fondo.

La scelta del bianco e nero è venuta spontanea: mi sembrava il modo più efficace per raccontare l’essenza di questo luogo, dove il tempo sembra aver lasciato solo tracce di luce e memoria. Le colonne, con le loro venature e i capitelli scolpiti, emergono come protagoniste di una composizione quasi musicale, mentre sullo sfondo si intravede la piazza, tranquilla e ordinata, come sospesa in un’altra epoca.

Un luogo che resta nel cuore

Forlì è una città che non si dimentica facilmente. Forse non avrà la fama di Bologna o Ravenna, ma possiede un’anima autentica, fatta di silenzio, di luce e di pietra. L’Abbazia di San Mercuriale, con la sua torre che sfida il cielo e i portici che abbracciano il visitatore, è il simbolo di questa eleganza discreta.

Ogni viaggio qui è un ritorno a un’Italia più intima, quella che vive nei dettagli e nelle atmosfere, nelle piazze dove il tempo si ferma e nei luoghi che sanno ancora raccontare la loro storia senza bisogno di parole.

E ogni volta che rivedo la mia foto, con quelle colonne che sembrano una melodia di luce e architettura, mi ricordo che Forlì non è una città da visitare: è una città da ascoltare.

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