Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo: viaggio nel cuore del Medioevo toscano

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Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo: viaggio nel cuore del Medioevo toscano
Scopri l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo, un gioiello romanico dell’XI secolo immerso nelle colline di Colle di Val d’Elsa. Ti racconto la sua storia, come raggiungerla a piedi lungo la Via Francigena o in auto, cosa vedere nei dintorni e come ho realizzato uno scatto in bianco e nero che ne esalta la bellezza senza tempo.

Oggi vi porto con me tra le pieghe di un luogo capace di raccontare secoli di storia con la sola forza delle sue pietre: l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo, piccola ma potente testimonianza medievale nel cuore della Toscana. Come sempre, vi guiderò passo dopo passo in questo viaggio, tra suggestioni storiche, indicazioni pratiche e qualche consiglio fotografico, come piace fare a noi viaggiatori e sognatori.

La storia millenaria dell’abbazia

Non appena si posa lo sguardo sulla facciata dell’Abbazia di Santa Maria Assunta, si avverte tutta la potenza del Medioevo che sembra riemergere da queste mura. La sua origine risale addirittura all’XI secolo, momento in cui la zona di Colle di Val d’Elsa conobbe un fervente sviluppo religioso ed economico. Il monastero venne fondato dai monaci benedettini, sempre protagonisti nella bonifica e nella valorizzazione del territorio toscano, e rimase attivo per secoli come fulcro spirituale e culturale per la comunità rurale circostante.

La chiesa, che è ciò che resta dell’Abbazia di Santa Maria Assunta originaria, conserva un impianto romanico molto puro, con quella geometria semplice e austera che richiama la spiritualità essenziale del tempo. Nei secoli, l’edificio subì alcuni interventi di restauro, ma la facciata, con la sua pietra chiara e la serie di archi ciechi, è rimasta in gran parte fedele all’impostazione medievale. Anche per questo, davanti a questo luogo si prova una sensazione di immutabilità che affascina e commuove, come se il tempo avesse scelto di fermarsi.

Oggi l’Abbazia di Santa Maria Assunta è silenziosa, non più vissuta come centro religioso vivo, ma rimane testimone preziosa di una storia che ha segnato queste campagne. Il borgo stesso di Coneo ha continuato a gravitare intorno a questa chiesa per secoli, segno che i monumenti non sono solo pietre, ma cuori pulsanti di comunità.

Dove si trova e come arrivarci

Coneo è una piccola frazione nel comune di Colle di Val d’Elsa, immersa nelle colline senesi che sembrano uscite da una cartolina, tanto sono armoniose. L’Abbazia di Santa Maria Assunta si trova a pochissimi chilometri dal centro storico di Colle, in direzione sud-est, raggiungibile percorrendo la SP27. In auto è una passeggiata: si può impostare il navigatore su “Coneo” oppure, più precisamente, su “Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo”, perché ormai la localizzazione è presente su tutte le mappe digitali.

Una volta arrivati, si parcheggia con facilità nei pressi della piccola chiesa, lungo la strada che la costeggia, e già da lì si rimane colpiti dal profilo solenne della facciata romanica.

Se invece avete l’anima da viandanti — e so bene che molti di voi, come me, amano camminare — potete scegliere di arrivarci percorrendo un tratto della Via Francigena. La tappa che passa da Colle di Val d’Elsa è infatti molto frequentata da pellegrini e camminatori, e l’Abbazia di Santa Maria Assunta rappresenta una deviazione breve ma significativa per fare una sosta meditativa, proprio come si faceva nel Medioevo.

Personalmente consiglio di farla a piedi se avete tempo, magari in primavera o in autunno quando le colline toscane danno il meglio di sé, perché la sensazione di arrivare a Coneo e vedere l’Abbazia di Santa Maria Assunta camminando nella campagna è un’esperienza che lascia dentro qualcosa di profondo.

Cosa vedere nei dintorni

Una volta visitata l’Abbazia di Santa Maria Assunta, non fermatevi qui. Il territorio intorno a Colle di Val d’Elsa è ricchissimo di sorprese. Potreste esplorare il borgo medievale di Colle Alta, con le sue stradine lastricate e i palazzi nobiliari che ancora raccontano la ricchezza della cittadina nel periodo rinascimentale, oppure lasciarvi incantare dal Museo del Cristallo, che celebra la grande tradizione artigianale colligiana.

Se amate l’arte romanica, c’è un’altra piccola perla a poca distanza: la Pieve di San Giovanni Battista a Spugna, meno conosciuta ma altrettanto suggestiva. E se invece siete attratti dalla natura, vi consiglio di percorrere uno dei tanti sentieri che si snodano tra i vigneti e gli oliveti, dove il silenzio è rotto soltanto dal vento e dal canto degli uccelli.

Come ho scattato la foto

La foto che vi propongo oggi — e che trovate qui sopra — l’ho scattata proprio in un pomeriggio d’autunno, quando la luce radente esalta le texture della pietra e crea contrasti profondi. Ho scelto di lavorare in bianco e nero perché volevo mettere in risalto la matericità delle mura romaniche, lasciando parlare solo luci e ombre, senza il filtro del colore.

Ho usato la mia fidata Fuji X-T3 con l’obiettivo Fujifilm XF18-135mm F3.5-5.6R LM OIS WR, un obiettivo tuttofare che mi garantisce versatilità senza sacrificare la qualità ottica. Le impostazioni erano ISO 160, lunghezza focale a 10mm, esposizione 0EV, diaframma f/11 e tempo di scatto 1/250s. Con questa combinazione ho potuto lavorare in piena luce, mantenendo una profondità di campo molto estesa che permette di apprezzare ogni pietra dell’abside e della facciata.

Il cielo dietro l’Abbazia di Santa Maria Assunta, pieno di nuvole compatte che sembravano quasi disegnate a mano, è stato uno degli elementi che mi hanno convinto a scegliere il bianco e nero, perché mi ha ricordato le stampe fotografiche dei primi del Novecento, quando la spiritualità dei luoghi sacri si traduceva in immagini intense e drammatiche.

La texture dell’erba in primo piano e le ombre nette dei cespugli danno un senso di tridimensionalità che trovo perfetto per sottolineare la robustezza di questa architettura medievale. Anche il taglio leggermente inclinato della facciata, nella composizione, è stato pensato per dare respiro al cielo e lasciare che l’occhio si perda nella sua ampiezza.

Un luogo fuori dal tempo

Camminando attorno all’Abbazia di Santa Maria Assunta, ho avuto l’impressione che questa chiesa fosse un testimone silenzioso di storie dimenticate. Potevo quasi immaginare i monaci che, centinaia di anni fa, si raccoglievano in preghiera tra queste pietre fredde, oppure i pellegrini stanchi che trovavano rifugio sotto i suoi archi. In questo, la magia dell’Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo è davvero intatta: un senso di protezione, di pace, che arriva dritto al cuore.

Non capita spesso, nei nostri viaggi sempre di corsa, di potersi fermare ad ascoltare il silenzio di un luogo. Qui invece succede, e succede con naturalezza. Forse è questo che più mi ha colpito di Coneo: la capacità di raccontare storie senza dire una parola, semplicemente mostrando la sua bellezza sobria e antica.

Come organizzare la visita

Se volete passare una giornata qui, vi consiglio di portare con voi acqua e magari un panino, perché non ci sono servizi proprio nei pressi dell’Abbazia di Santa Maria Assunta. Il centro di Colle di Val d’Elsa è comunque vicinissimo e offre ogni comodità, inclusi ristoranti, enoteche e botteghe tradizionali dove fare una pausa con prodotti tipici.

Per gli appassionati di fotografia, suggerisco di venire al mattino presto o nel pomeriggio tardo, perché la luce radente valorizza molto di più i dettagli della muratura. In estate il caldo può essere notevole, quindi se potete scegliere, puntate sulla primavera o sull’autunno.

Coneo resta un luogo che merita rispetto: è poco conosciuto, fuori dai grandi circuiti turistici, ma proprio per questo conserva un’autenticità straordinaria. Quando varcate la soglia dell’abbazia, fate un respiro profondo, lasciate andare il cellulare per un momento e provate a immaginare le vite che hanno attraversato quel portale centinaia di anni fa.

Sono convinto che tornerete via arricchiti, perché i luoghi così semplici e veri sanno regalare emozioni che i monumenti più celebrati, a volte, non riescono più a trasmettere.

Se siete pronti, mettete in spalla lo zaino, impostate la rotta su Coneo e partite: vi aspetta un frammento autentico di Medioevo toscano, ancora capace di parlare al cuore di chi sa ascoltare. Ci vediamo lì, come sempre, con la fotocamera al collo e gli occhi pieni di meraviglia.

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