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ToggleIl Bioparco di Roma è stato fondato nel 1911 con l’intento di creare un giardino zoologico dedicato alla conservazione della fauna, e oggi si distingue come uno dei centri più importanti in Italia per la tutela delle specie in via d’estinzione. Con oltre 200 specie animali provenienti dai cinque continenti, il Bioparco è una tappa imperdibile per famiglie, appassionati di animali e fotografi.
Dove si trova: Viale del Giardino Zoologico, 1, 00197 Roma RM
Orari di apertura: Il Bioparco è aperto tutti i giorni dell’anno, dalle 9:30 alle 17:00 (orario variabile in base alla stagione).
Prezzo del biglietto: Il costo del biglietto per un adulto è di circa 17€, ma ci sono sconti per bambini, studenti e famiglie. Puoi acquistare il biglietto online qui per saltare la fila e garantirti un ingresso senza problemi.
Gli Animali del Bioparco
Al Bioparco di Roma troverai un’impressionante varietà di animali provenienti da ogni parte del mondo. Dai grandi mammiferi come elefanti e giraffe, ai maestosi felini come leoni e tigri, passando per specie meno conosciute come il tapiro del Borneo e l’orso andino. Ogni habitat è progettato per essere il più simile possibile a quello naturale, offrendo agli animali uno spazio adeguato in cui vivere e ai visitatori un’esperienza di apprendimento unica.
Per i bambini, il Bioparco di Roma è una vera avventura: possono scoprire animali che forse hanno visto solo nei libri o nei film, e imparare l’importanza della protezione della fauna. Gli adulti, invece, potranno apprezzare la cura e l’attenzione dedicate alla conservazione e alla ricerca che il parco svolge ogni giorno.
I Suricati: piccoli protagonisti del Bioparco
Uno degli animali che attira sempre l’attenzione dei visitatori del Bioparco di Roma, soprattutto dei più piccoli, è senza dubbio il suricato. Questi piccoli mammiferi sociali, originari del deserto del Kalahari e della Namibia, sono noti per la loro postura eretta, che utilizzano per sorvegliare il territorio e avvistare potenziali predatori. Al Bioparco di Roma, i suricati vivono in un’area che riproduce il loro habitat naturale, permettendo ai visitatori di osservarli da vicino mentre scavano buche, si muovono in gruppo e si alternano nel ruolo di “sentinella”.
Ma il suricato è anche una star del cinema! Il più famoso di tutti è sicuramente Timon, uno dei protagonisti del celebre film Disney Il Re Leone. Insieme al suo inseparabile amico fagocero, Pumbaa, Timon ha regalato momenti indimenticabili agli spettatori, trasmettendo il messaggio positivo di vivere la vita senza troppe preoccupazioni con la celebre canzone “Hakuna Matata”. Un motivo in più per amare questi adorabili animali e fermarsi a osservarli al Bioparco di Roma!
Se hai figli, preparati: davanti all’area dei suricati, probabilmente ti troverai a cantare “Hakuna Matata” con loro, mentre guardano con occhi sognanti questi piccoli eroi a quattro zampe.
Come ho fotografato i suricati
Durante la mia visita al Bioparco di Roma, non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di fotografare i suricati. Grazie alla loro vivacità e alle loro posizioni buffe, sono tra i soggetti più interessanti da immortalare. Per ottenere scatti di alta qualità, ho utilizzato la mia Fuji X-T2 con obiettivo Fujifilm XF 55-200 mm f/3.5-4.8 R LM OIS, ideale per catturare dettagli a distanza senza disturbare gli animali.
Le impostazioni della fotocamera che ho utilizzato sono state fondamentali per ottenere delle immagini nitide e ben esposte:
- ISO: 500, per garantire una buona sensibilità alla luce senza creare troppo rumore digitale.
- Lunghezza focale: 200mm, che mi ha permesso di avvicinarmi visivamente ai suricati senza interferire con il loro comportamento naturale.
- Apertura: f/5.6, che ha contribuito a creare uno sfondo sfocato, facendo risaltare i soggetti in primo piano.
- Tempo di esposizione: 1/60s, per congelare i movimenti più lenti degli animali, mantenendo una buona luminosità complessiva.
- Compensazione dell’esposizione (EV): 0EV, per mantenere una corretta esposizione in condizioni di luce variabili.
La mia scelta di impostazioni ha permesso di ottenere scatti chiari, con una buona gestione della luce e un focus preciso sui suricati, anche mentre si muovevano velocemente tra le rocce e la terra. Consiglio vivamente di sperimentare con l’apertura e la lunghezza focale per creare diverse profondità di campo, rendendo ogni immagine unica.