Il castello di Montefiore: il gigante silenzioso che veglia sulle colline di Recanati

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Il castello di Montefiore: il gigante silenzioso che veglia sulle colline di Recanati
Passeggiando tra le colline morbide di Recanati, il castello di Montefiore emerge come un grande guardiano di pietra che osserva il territorio da secoli. In questo mio viaggio racconto la sua storia, l’atmosfera sospesa che si respira ai piedi della torre, cosa vedere nei dintorni, cosa assaggiare nella campagna marchigiana e come arrivare fin qui da Roma

Tabella dei Contenuti

Ci sono luoghi che sembrano sospesi in una dimensione parallela, come se il tempo avesse deciso di rallentare per permettere a chi passa di assaporare ogni dettaglio, ogni pietra, ogni soffio di vento che arriva dalla campagna marchigiana. Il castello di Montefiore, a pochi chilometri da Recanati, appartiene esattamente a questa categoria di posti che sembrano chiamarti anche da lontano.

La prima volta che l’ho visto emergere dalla collina, con la sua torre massiccia e quasi verticale che buca il cielo, ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a una sentinella antica, una di quelle capaci di raccontare storie che non compaiono nei libri scolastici ma che vivono ancora nelle pieghe del territorio.

La storia del castello

Quello che oggi è conosciuto come il castello di Montefiore è, in realtà, il risultato di secoli di adattamenti, trasformazioni e ampliamenti. La sua origine risale sicuramente all’età medievale, probabilmente tra il XII e il XIII secolo, quando in tutta l’area della Marca di Ancona si iniziavano a costruire strutture fortificate in grado di controllare meglio i movimenti lungo le colline e di proteggere i borghi agricoli sottostanti. Montefiore, con la sua posizione dominante, era un punto ideale: da lassù si tenevano d’occhio le vallate, le strade e persino le rotte che portavano verso il mare.

Nei documenti storici il castello di Montefiore come nome compare diverse volte, spesso legato alle tensioni tra i comuni marchigiani e alle lotte tra guelfi e ghibellini. Nel corso dei secoli la struttura venne modificata più volte, adattandosi alle esigenze militari del momento: mura rinforzate, merlature, camminamenti di ronda, e in cima la torre quadrata che oggi rappresenta l’elemento più riconoscibile dell’intero complesso. È una torre che non punta alla grazia estetica, ma alla forza, alla solidità, alla capacità di incutere rispetto a chiunque si avvicinasse.

La famiglia che per secoli ne legò il nome fu quella dei Montefiore, un ramo nobile molto influente nel territorio recanatese. Le vicende politiche dell’epoca portarono il castello a cambiare spesso funzione: ora avamposto difensivo, ora presidio amministrativo, ora rifugio in caso di attacco. Con l’arrivo dell’età moderna e la perdita del ruolo strategico delle fortificazioni collinari, il castello iniziò lentamente a svuotarsi, trasformandosi in un silenzioso gigante di pietra che veglia da lontano su Recanati.

Il territorio e l’identità del luogo

Quello che più colpisce quando sei sotto il castello di Montefiore non è soltanto la struttura in sé, ma il contesto in cui è immerso. La campagna marchigiana qui si apre in un mosaico di colline morbide, campi di grano, filari di vigne, uliveti che sembrano ondeggiare al ritmo del vento. È uno di quei panorami che riconosci subito, un paesaggio che non ha bisogno di effetti speciali perché sa catturarti esattamente così com’è, autentico e puro.

Il castello di Montefiore domina la scena dall’alto di una collina che sembra modellata apposta per sorreggerlo, perfettamente integrata con il territorio circostante. La torre svetta con la sua verticalità quasi ostinata, creando un contrasto affascinante con le linee morbide del paesaggio. È un luogo che invita alla contemplazione, alla fotografia, alla lentezza, al respiro.

Dove si trova e come orientarsi

Il castello di Montefiore si trova in una frazione rurale di Recanati, in provincia di Macerata, nelle Marche. La zona è facilmente raggiungibile e rappresenta una tappa perfetta per costruire un itinerario che unisca storia, natura e buona cucina marchigiana. Da Recanati dista pochi minuti, mentre da Macerata si arriva in circa mezz’ora di auto percorrendo strade immerse nella campagna.

La sua posizione leggermente defilata rispetto ai centri abitati lo rende un’oasi di silenzio, un luogo ideale per staccare la spina e concedersi un pomeriggio all’aria aperta, magari esplorando i sentieri che circondano il colle o fermandosi a fotografare il profilo imponente della torre.

Il periodo migliore per visitarlo

Quando vedi il castello di Montefiore la cosa più interessante è che cambia con le stagioni, trasformandolo in un soggetto sempre diverso e sempre affascinante. In primavera il verde acceso dei campi regala un contrasto spettacolare con il colore chiaro della pietra, mentre l’aria mite rende piacevole passeggiare nei dintorni. L’estate offre cieli limpidi e tramonti che tingono il castello di oro e arancio, anche se il caldo può essere intenso nelle ore centrali della giornata.

L’autunno è probabilmente il mio momento preferito per visitarlo: i vigneti cambiano colore, la luce diventa morbida e avvolgente, e la campagna assume un carattere quasi cinematografico. Anche l’inverno, nonostante sia più austero, ha il suo fascino, soprattutto quando le nuvole basse si aprono improvvisamente lasciando filtrare fasci di luce che illuminano la torre come un faro medievale.

Cosa vedere nei dintorni

Visitare il castello di Montefiore significa aprire una porta su uno dei territori più ricchi dal punto di vista culturale delle Marche. A pochi chilometri si trova Recanati, con il colle dell’Infinito, la casa di Giacomo Leopardi, il centro storico che conserva la sua aura poetica e raccolta. Non molto distante merita una visita anche Loreto, con la sua imponente basilica e la piazza in stile rinascimentale.

Le colline circostanti sono attraversate da piccoli borghi che conservano ancora una dimensione autentica, fatta di piazzette silenziose, mura medievali e botteghe artigiane. È uno di quei territori in cui è bello perdersi, lasciarsi guidare dall’istinto, fermarsi a ogni curva perché magari spunta un panorama che non ti aspettavi.

Cosa mangiare in zona

Le Marche sono una regione generosa quando si tratta di gastronomia, e nella zona di Recanati si può assaggiare una cucina che sa essere semplice e allo stesso tempo profondamente radicata nella tradizione. I salumi locali, come il ciauscolo, sono una tappa obbligatoria, così come i primi piatti della tradizione contadina, spesso realizzati con pasta fresca fatta a mano e condimenti genuini.

I secondi spaziano dalle carni arrosto agli stufati profumati, mentre nei mesi più freschi fanno la loro comparsa le zuppe di legumi e le erbe spontanee raccolte nei campi. Da non perdere i vini: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Rosso Conero sono compagni perfetti per un pranzo vista campagna. È un territorio che invita a sedersi a tavola senza fretta, a gustare ogni sapore come se fosse parte integrante del viaggio.

Come arrivare da Roma

Raggiungere il castello di Montefiore da Roma è un viaggio che scorre piacevolmente, soprattutto quando si lascia l’autostrada e si entra nel cuore delle Marche. In auto il percorso più comodo è quello che da Roma porta verso l’A24 in direzione L’Aquila, per poi proseguire verso Teramo e innestarsi sulla A14 Adriatica in direzione Ancona. L’uscita consigliata è Loreto-Porto Recanati: da lì bastano una ventina di minuti tra strade panoramiche e curve dolci per raggiungere il colle di Montefiore.

Il tempo di percorrenza complessivo varia tra le tre e le tre ore e mezza, a seconda del traffico. È un viaggio che si presta bene anche a una gita in giornata, ma se puoi, ti consiglio di fermarti almeno una notte in zona per assaporare la calma tipica del territorio e programmare qualche visita nei dintorni.

Come ho scattato la foto

Durante la mia visita ho deciso di dedicarmi a una serie di scatti in bianco e nero, perché mi sembrava il modo più autentico per restituire il carattere severo e affascinante del castello. Ho utilizzato una Fuji X-T3 con l’obiettivo Fujifilm XF18-135mm F3.5-5.6R LM OIS WR, impostando ISO 160, 18mm, 0EV, f/20 e un tempo di 1/60s. Ho scelto un diaframma così chiuso per ottenere la massima profondità di campo possibile, perché volevo che la torre e la muratura in primo piano fossero entrambi perfettamente nitidi. Il bianco e nero mi ha permesso di concentrare l’attenzione sui contrasti, sulle texture, su quel gioco di luci e ombre che rende la fotografia architettonica così appagante.

La mia foto nel… dettaglio

L’immagine che vedi qui ritrae la torre del castello in tutto il suo slancio verticale. La muratura inferiore si apre come una grande base irregolare, quasi organica, attraversata da rampicanti che sembrano voler riappropriarsi delle pietre.

La torre emerge verso l’alto come un monolite squadrato, illuminata da una luce intensa che mette in risalto la grana della pietra e la geometria delle merlature. Il cielo ha quella drammaticità tipica delle giornate di vento, con nuvole che si muovono rapide e che donano dinamicità alla composizione. Il castello di Montefiore con il bianco e nero accentua la sensazione di trovarsi davanti a un gigante antico, un guardiano che da secoli osserva il paesaggio senza mai perdere la sua imponenza.

Se c’è una cosa che amo della fotografia di luoghi come questo è la capacità di catturare non solo l’immagine, ma anche l’atmosfera e il castello di Montefiore ne è pregna. Ogni volta che riguardo questo scatto ritrovo la stessa emozione che ho provato sul posto: quella di essere davanti a un’icona che appartiene al territorio in modo così profondo da sembrare scolpita direttamente nella collina su cui sorge.

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