La Loggia dei mercanti a Sermoneta, centro nevralgico del commercio medievale

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La Loggia dei mercanti a Sermoneta, centro nevralgico del commercio medievale
Scopri Sermoneta, affascinante borgo medievale del Lazio, tra vicoli in pietra, la Loggia dei Mercanti e il maestoso Castello Caetani. Un viaggio tra storia, architettura e fotografia, raccontato in prima persona con uno scatto in bianco e nero che cattura l’anima del luogo.

Tra le gemme medievali più affascinanti del Lazio c’è senza dubbio La Loggia dei mercanti a Sermoneta, un borgo che sembra sospeso nel tempo. Arroccata sui monti Lepini, questa cittadina conserva ancora oggi l’aspetto di un centro fortificato del Quattrocento. Camminare tra i suoi vicoli in pietra è come sfogliare un libro illustrato di storia, dove ogni angolo racconta un’epoca diversa, ogni scorcio profuma di nobiltà, di fede e di battaglie.

Ci torno spesso, spinto da quella sensazione che solo certi luoghi sanno dare: un silenzio denso, carico di memoria, interrotto solo dal rumore dei miei passi sul basolato e dallo scatto discreto della macchina fotografica.

Dove si trova Sermoneta e come arrivarci da Roma

Sermoneta si trova in provincia di Latina, nel basso Lazio, e si raggiunge facilmente da Roma in poco più di un’ora e mezza. Per chi preferisce i mezzi pubblici, la soluzione più comoda è prendere un treno regionale dalla stazione Termini fino a Latina Scalo e da lì un autobus o un taxi per salire fino al borgo.

Ma il consiglio che mi sento di dare è di prendere l’auto: il viaggio è piacevole, la strada regala scorci sulla campagna pontina e arrivare a Sermoneta risalendo i tornanti che portano al centro storico è già parte dell’esperienza. Appena si parcheggia fuori le mura, ci si sente trasportati in un’altra epoca pronti per visitare il borgo e la Loggia dei mercanti.

La Loggia dei Mercanti, cuore pulsante della vita medievale

Nel cuore del borgo, nascosta tra le viuzze che si aprono improvvise in piazze inaspettate, si trova una piccola meraviglia architettonica: la Loggia dei Mercanti. Questo spazio coperto, elegante nella sua sobrietà, era il centro degli scambi commerciali durante il Medioevo. Qui si incontravano mercanti, artigiani e compratori per trattare, vendere, scambiare.

La Loggia dei mercanti, con le sue arcate leggere e l’affaccio discreto sul dedalo urbano, rappresentava il fulcro della vita economica del borgo. Era un luogo di incontri, ma anche di notizie, di voci che rimbalzavano da una colonna all’altra. Oggi è uno degli angoli più fotogenici e silenziosi del paese, eppure pare ancora di sentire il brusio delle contrattazioni, il tintinnio delle monete, i passi frettolosi dei clienti.

Fotografare la Loggia: un equilibrio di luce e ombra

Durante la mia ultima visita, mi sono fermato lì per diversi minuti. Avevo con me la mia Fujifilm X-T2, fedele compagna di esplorazioni urbane e naturalistiche. Montavo il versatile obiettivo Fujifilm XF18-55mm F2.8-4R LM OIS WR, che per situazioni come questa è una scelta perfetta: luminosa, stabile, flessibile, ideale per fotografare la Loggia dei mercanti.

Ho scelto una composizione che potesse raccontare non solo l’architettura ma anche l’atmosfera. Ho impostato la fotocamera su ISO 100, per avere la massima qualità possibile senza rumore. Ho lavorato con 18mm di focale per catturare l’intera struttura e dare profondità alla scena. L’apertura f/2,8 mi ha permesso di giocare con la luce del primo pomeriggio, mettendo in risalto i contrasti tra le zone illuminate e quelle in ombra. Infine, con 1/500s di tempo di scatto, ho evitato ogni micromosso, congelando perfettamente l’attimo.

Quello che cercavo non era solo una fotografia “bella”, ma una foto che parlasse. Che raccontasse di come quel luogo fosse ancora vivo nella sua immobilità, come se la pietra trattenesse ancora il respiro di chi lo ha vissuto secoli fa.

Ombre perfette, memoria scolpita nella luce

La foto che ho scattato alla Loggia dei Mercanti è uno dei miei scatti preferiti di questa stagione. Ho deciso di lavorare in bianco e nero per esaltare i contrasti netti tra luce e ombra, per restituire quella sensazione di sospensione che si respira a Sermoneta nelle ore centrali della giornata. Le colonne in pietra, scolpite dal tempo, si allineano con eleganza, mentre le ombre semicircolari si rincorrono come un disegno ripetuto sul pavimento di ciottoli.

Il tetto in legno, con le sue travi robuste e vissute, aggiunge una trama quasi teatrale all’immagine, che diventa così una scena aperta, pronta a ospitare fantasmi di mercanti e viaggiatori. Sullo sfondo, una porta chiusa e finestre socchiuse suggeriscono la continuità del vissuto, come se il borgo non fosse mai andato in pausa, ma solo rallentato il ritmo.

Lo scatto, fatto con la Fujifilm X-T2, obiettivo a 18mm, f/2.8, 1/500s, ISO 100, mi ha permesso di catturare tutto con nitidezza cristallina e profondità. Nessun filtro, nessuna messa in scena: solo la luce autentica di Sermoneta, la sua pietra, la sua anima e ovviamente la Loggia dei mercanti. In quel momento non stavo solo fotografando un luogo, ma registrando un’emozione. Ed è proprio questo, per me, il senso più profondo del viaggio.

Da non perdere se andate a Sermoneta

Impossibile parlare di Sermoneta senza citare il suo monumento simbolo: il Castello Caetani. Maestoso e perfettamente conservato, domina il borgo dall’alto con le sue torri imponenti e le mura possenti.

Costruito nel XIII secolo e ampliato dalla potente famiglia Caetani, il castello è un autentico scrigno di storia. Al suo interno si susseguono sale affrescate, camminamenti merlati e panorami spettacolari sulla pianura pontina. Visitandolo si ha l’impressione di camminare sulle orme di papi, guerrieri e nobildonne, in un viaggio tra Medioevo e Rinascimento.

È uno di quei luoghi che da soli valgono la gita.

Castello Caetani

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