Indice dei paragrafi
ToggleOgni volta che passo da Savignano sul Rubicone ho l’impressione di trovarmi in un punto dove la vita di tutti i giorni si intreccia in modo naturale con la grande storia. Siamo in Emilia-Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, in un borgo che porta nel nome il fiume più famoso del mondo antico. Oggi Savignano è una cittadina vivace, con una forte identità romagnola fatta di buon cibo, piazze affollate e quell’atmosfera accogliente che caratterizza l’entroterra a pochi chilometri dal mare.
La sua storia è segnata dal passaggio della via Emilia, una delle arterie principali dell’Impero Romano, che fece di questa zona un crocevia di commerci, eserciti e viaggiatori. Non è un caso che proprio a Savignano sul Rubicone si conservi ancora un ponte romano e che il nome di Giulio Cesare riecheggi come un’eco che non si spegne mai.
La storia del ponte e della statua
Il cuore di Savignano sul Rubicone è il ponte romano sul Rubicone, costruito in epoca augustea e ancora oggi perfettamente riconoscibile con le sue arcate in pietra. Lo attraversi e hai la sensazione di compiere un salto indietro di duemila anni, quando legionari e mercanti calcavano queste stesse pietre. È uno di quei luoghi che ti fanno capire quanto Roma non sia solo un ricordo, ma una presenza viva nelle nostre città.
Accanto al ponte c’è la statua di Giulio Cesare, che sembra quasi vigilare sul fiume e sul paese. Realizzata in bronzo, raffigura il condottiero in posa fiera, lo sguardo rivolto in avanti come se stesse ancora guidando le sue legioni. È impossibile non fermarsi a guardarla e non pensare a quella frase che ha fatto la storia: “Alea iacta est”.
Perché si parla di Giulio Cesare
Quando si nomina Savignano sul Rubicone, il pensiero corre immediatamente a Giulio Cesare e al gesto che lo rese immortale. Nel 49 a.C. Roma era attraversata da tensioni politiche fortissime: il Senato temeva la popolarità e il potere di Cesare, mentre lui vedeva sempre più vicina la possibilità di prendere il controllo della Repubblica.
In questo scenario, il Rubicone non era un semplice fiume, ma un confine politico e militare: attraversarlo con le legioni equivaleva a dichiarare guerra allo Stato.
Il dado è tratto
È proprio qui, a Savignano sul Rubicone, che Cesare pronunciò la frase diventata proverbiale: “Alea iacta est”, ossia “il dado è tratto”. Con queste parole sancì la sua scelta: non tornare indietro, affrontare il destino e scatenare la guerra civile. Fu un atto di straordinaria audacia, ma anche di grande rischio, perché significava rompere definitivamente con le istituzioni repubblicane.
La guerra civile
Il passaggio del Rubicone segnò l’inizio della guerra civile tra Cesare e Pompeo, un conflitto che avrebbe cambiato per sempre il volto di Roma. In pochi anni la Repubblica, già indebolita, sarebbe crollata lasciando spazio a un nuovo modello di potere che avrebbe portato all’Impero. Savignano, dunque, non è solo un luogo geografico: è la cornice di un passaggio epocale che ha trasformato la storia del Mediterraneo.
Un simbolo universale
Ancora oggi, dire “attraversare il Rubicone” significa compiere una scelta definitiva e senza ritorno. È diventata una metafora universale, usata in politica, nello sport e persino nella vita quotidiana per indicare il momento in cui si decide di rischiare tutto. Savignano sul Rubicone custodisce questa memoria, e lo fa con orgoglio attraverso il ponte romano e la statua di Cesare, che ricordano a ogni visitatore la portata di quel gesto.
Dove si trova Savignano sul Rubicone
Savignano sul Rubicone si trova in Romagna, a pochi chilometri da Cesena e da Rimini, in una posizione strategica tra la costa e l’entroterra. La sua collocazione lungo l’antica via Emilia la rende facilmente raggiungibile e perfetta come tappa di un itinerario che unisce cultura, storia e buona cucina.
Da qui, in pochi minuti, puoi raggiungere sia il mare Adriatico sia i borghi collinari che regalano panorami e sapori autentici. È un punto ideale per scoprire la Romagna in tutte le sue sfumature.
Come arrivare da Roma
Arrivare a Savignano sul Rubicone partendo da Roma è più semplice di quanto possa sembrare, e ci sono diverse alternative a seconda che tu preferisca viaggiare in auto, in treno o addirittura in aereo. Ti racconto nel dettaglio le opzioni, così puoi scegliere quella che fa più al caso tuo.
Se decidi di partire in auto, la soluzione più rapida è prendere l’autostrada A1 in direzione Firenze/Bologna. Dopo circa tre ore di viaggio raggiungerai Bologna, e da lì dovrai imboccare l’A14 Adriatica in direzione Ancona/Rimini. L’uscita giusta è Valle del Rubicone, che si trova a pochi chilometri dal centro di Savignano. Da Roma a Savignano ci vogliono in media 4 ore di macchina, traffico permettendo. È una strada comoda, quasi tutta autostradale, che ti porta direttamente nel cuore della Romagna. Se non hai l’auto, puoi sempre optare per un noleggio, che a Roma non manca di certo.
Un’alternativa per arrivare a Savignano sul Rubicone altrettanto valida è il treno. Da Roma Termini partono quotidianamente numerosi Frecciarossa e Italo diretti a Bologna o Rimini. Se scegli di fermarti a Bologna Centrale, puoi poi prendere un regionale veloce che in meno di un’ora ti porta a Savignano sul Rubicone. Se invece scendi a Rimini, da lì un treno regionale ti collega in circa 20 minuti al borgo. La durata complessiva del viaggio varia tra le 3 ore e mezza e le 4 ore e mezza, a seconda delle coincidenze, ma è una soluzione confortevole: puoi leggere, lavorare o semplicemente rilassarti guardando scorrere il paesaggio.
Per chi preferisce l’aereo, c’è anche questa opzione: l’aeroporto più vicino a Savignano è quello di Rimini “Federico Fellini”, che dista circa 20 km. Da Roma puoi volare fino a Rimini con alcune compagnie, anche low cost, e una volta atterrato puoi noleggiare un’auto o prendere un autobus locale che in meno di mezz’ora ti porta a destinazione. In alternativa, puoi atterrare anche a Bologna “Guglielmo Marconi”, che ha collegamenti molto più frequenti con Roma, e poi proseguire in treno verso la Riviera Romagnola.
Insomma, che tu scelga auto, treno o aereo, arrivare a Savignano sul Rubicone da Roma è davvero agevole. Personalmente, trovo che il treno sia il compromesso perfetto: ti evita la fatica della guida, ti permette di goderti il viaggio e ti lascia direttamente nel centro del borgo, pronto a scoprire il ponte romano e la statua di Cesare.
Viaggiare leggeri: la fotografia con lo smartphone
In questo viaggio ho scelto di non portarmi dietro la mia solita attrezzatura fotografica, fatta di corpi macchina e obiettivi, ma di affidarmi a un Oppo Find X5. Ho lasciato le impostazioni in automatico, proprio come farebbe chiunque si ferma davanti al ponte e vuole scattare una foto ricordo. Ed è stato sorprendente scoprire quanto la tecnologia degli smartphone di oggi sia in grado di regalare risultati davvero di livello.
Le fotocamere integrate non solo catturano dettagli e colori con grande fedeltà, ma permettono di avere in tasca uno strumento capace di adattarsi a diverse condizioni di luce. La stabilizzazione integrata, le modalità notturne e i software di elaborazione sono ormai così avanzati che spesso basta alzare lo sguardo e premere un tasto per portarsi a casa una foto che un tempo avremmo considerato “professionale”.
Il piacere di fotografare in manuale
C’è però anche un altro aspetto da non sottovalutare: la possibilità di usare lo smartphone in modalità manuale. Molti modelli moderni permettono di regolare ISO, tempi e apertura, proprio come accade con una fotocamera tradizionale. Questo significa che, anche se viaggi leggeri, puoi divertirti a sperimentare con esposizioni lunghe, giochi di luce e messa a fuoco selettiva.
Per chi ama raccontare i luoghi attraverso le immagini, è una piccola rivoluzione. Non è più necessario avere uno zaino pieno di obiettivi per realizzare scatti creativi: basta conoscere un minimo di tecnica e avere voglia di sperimentare. In questo modo anche il semplice attraversamento del ponte romano di Savignano può trasformarsi in un’occasione per giocare con la luce, immortalare riflessi sull’acqua o esaltare i contrasti tra la pietra antica e il cielo limpido della Romagna.
Insomma, la tecnologia mette a disposizione strumenti sempre più versatili e sta a noi decidere se usarli come semplici “blocchi note visivi” o come veri e propri strumenti creativi.