Venere e Cupido ai Musei Vaticani: l’amore scolpito nella pietra e nella storia

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Venere e Cupido ai Musei Vaticani: l’amore scolpito nella pietra e nella storia
Un viaggio tra le meraviglie dei Musei Vaticani alla scoperta della statua di Venere e Cupido, tra arte, storia imperiale e consigli pratici per visitare questo capolavoro nascosto.

Tra le meraviglie celate nei Musei Vaticani, dove ogni sala è una sinfonia di arte e storia, c’è una scultura che spesso sfugge alla frenesia dei gruppi guidati ma che merita uno sguardo più attento: la statua di Venere e Cupido, un’opera che incarna la delicatezza dell’amore e la sensualità classica in un abbraccio senza tempo. È lì, nella penombra elegante del Museo Pio-Clementino, che il marmo prende vita.

I Musei Vaticani: una storia di bellezza eterna

Fondati nel 1506 da papa Giulio II, i Musei Vaticani ospitano oggi una delle collezioni d’arte più grandi e preziose al mondo. Si trovano all’interno della Città del Vaticano e sono il risultato di secoli di collezionismo papale. Visitandoli si attraversano epoche e civiltà: dall’antico Egitto alla Grecia classica, dall’arte etrusca al Rinascimento italiano. È un viaggio che lascia senza fiato, soprattutto quando si approda nelle sezioni scultoree, dove il marmo sussurra storie dimenticate.

Per visitare i Musei Vaticani ti consiglio vivamente di prenotare online in anticipo, specialmente nei periodi di maggiore affluenza. Il biglietto standard ha un costo di 17 euro, ma è disponibile anche una tariffa ridotta a 8 euro per studenti e minori. Puoi acquistarlo dal sito ufficiale dei Musei Vaticani oppure tramite questo link esterno consigliato per confrontare date e disponibilità.

Come arrivare ai Musei vaticani

Raggiungere i Musei Vaticani è semplice e comodo, anche per chi arriva a Roma per la prima volta. Il mezzo più pratico è la metropolitana: basta prendere la Linea A (rossa) e scendere alla fermata Ottaviano – San Pietro – Musei Vaticani. Una volta usciti dalla stazione, ti basterà seguire le indicazioni per l’ingresso in Viale Vaticano: in meno di dieci minuti a piedi sarai davanti all’imponente portone d’accesso. In alternativa, puoi scendere alla fermata Cipro, sempre sulla Linea A, che ti lascia a pochi passi dalla biglietteria.

Per chi preferisce il bus, le linee 49, 492, 990, 23 e 81 servono tutte la zona. La linea 49 ferma proprio di fronte all’ingresso dei Musei, mentre le altre ti lasceranno nei pressi di Piazza Risorgimento o lungo via Leone IV, da cui si raggiunge l’ingresso con una breve passeggiata.

Se invece arrivi in treno, puoi scendere alla stazione Roma Termini e da lì prendere la Metro A. Per chi si sposta con i treni regionali, la stazione Roma San Pietro è un’altra opzione: da lì puoi camminare per circa 15 minuti o prendere un bus diretto.

Infine, se preferisci muoverti in bicicletta o con i monopattini elettrici disponibili in sharing, sappi che l’area intorno ai Musei è ben servita da piste ciclabili e parcheggi per mezzi alternativi. Attenzione però: i mezzi vanno lasciati fuori dalla zona d’ingresso, che è pedonale.

Venere e Cupido: un amore scolpito nel tempo

La statua che ho fotografato raffigura la dea Venere accanto al piccolo Cupido, in un gesto carico di tenerezza e sensualità. Ma ciò che la rende davvero affascinante è la sua ispirazione: secondo gli studi, il volto di Venere si rifà a quello di Sallustia Barbia Orbiana, imperatrice del III secolo d.C., moglie di Alessandro Severo. La sua storia è avvolta nella tragedia: sposata giovanissima, divenne vittima della gelosia della suocera, Giulia Mamea, che la fece allontanare dalla corte e infine esiliare. La scultura, quindi, non è solo un’opera mitologica, ma anche un potente simbolo della femminilità imperiale e della fragilità del potere.

Puoi leggere di più sulla figura storica che ispirò questa Venere in questo approfondimento su Sallustia Barbia Orbiana, dove si analizzano i suoi ritratti e la sua parabola umana.

La fotografia: uno sguardo rubato alla divinità

Questa immagine l’ho scattata con la mia Fuji X-T2, una mirrorless che mi accompagna da anni nei miei reportage. Ho utilizzato l’obiettivo Fujifilm XF18-55mm F2.8-4R LM OIS WR impostato su 33mm, con una sensibilità ISO 1600, apertura f/3.6 e un tempo di scatto di 1/250s, mantenendo 0EV per rispettare la luce naturale della sala.

La luce era delicata, proveniente lateralmente da un’apertura ad arco, perfetta per esaltare i volumi e le curve del marmo. La sfida era catturare la profondità delle espressioni, quella lieve inclinazione del capo di Venere, lo sguardo tenero di Cupido rivolto alla madre, e soprattutto la straordinaria morbidezza dei panneggi, che sembrano cadere come tessuti reali.

L’ho voluta in bianco e nero, per restituire il senso di eternità. Il contrasto aiuta a scolpire la scena come un basso rilievo su pellicola digitale, dando vita al marmo e restituendo quell’aura sacrale che il colore avrebbe forse attenuato.

Una visita che vale il viaggio

Visitare i Musei Vaticani è sempre un’esperienza profonda, ma scoprire piccole meraviglie come questa statua, spesso ignorata dai visitatori frettolosi, può rendere unica la tua giornata. Prenditi il tempo di ascoltare il silenzio delle sculture, di lasciarti attraversare dalla loro storia.

Perché l’arte, quando parla d’amore, parla sempre anche un po’ di noi.

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